Madre natura ha fatto le cose sapientemente ed ha dotato i mammiferi di ghiandole mammarie per poter nutrire i propri cuccioli appena dopo la nascita. Ma mentre gli altri animali smettono di assumere latte una volta svezzati, la dieta umana è l’unica che continua a prevederlo, e questo anche per tradizione culinaria. Se riflettiamo ci rendiamo conto che nessun mammifero una volta diventato adulto continua a nutrirsi con il latte, tranne l’uomo che lo assume per il resto della sua vita, soprattutto sotto forma di derivati, come i latticini e utilizzando il latte liquido in un infinità di ricette, come, ad esempio, per i dolci, le bevande, le creme pasticcere e via di seguito.
Il latte vaccino è uno di quegli alimenti che viene fatto assumere ai neonati dopo che la genitrice non produce più latte materno essendo un alimento completo, con un contenuto proteico molto alto (tra cui la caseina) e che apporta la giusta energia al bambino e gli permette di continuare la sua esistenza in associazione con altri elementi necessari alla crescita. Fortunatamente i bambini si alimentano sufficientemente con il latte vaccino perché se così non fosse, si potrebbe verificare una riduzione di ‘Lattasi’ che è l’enzima che permette di digerire il lattosio contenuto nel latte vaccino. La patologia che viene definita ‘Lattasi insufficienza’, potrebbe essere la principale causa dell’intolleranza al lattosio di cui molte persone soffrono da adulte.
Vediamo insieme in un confronto tutte le differenze tra i principali tipi di latte vaccino e il ruolo che ricopre per il nostro corpo, in modo da togliere alcuni dei dubbi più frequenti e fare la scelta più adeguata tra le tante confezioni disponibili al supermercato.
IL LATTE VACCINO: UN TOCCASANA PER LE OSSA
Da secoli si dice che il latte vaccino faccia bene alle ossa poiché ricco di calcio, lo stesso per quanto riguarda i formaggi come il parmigiano o il grana. Lo dicevano gli antichi, le nostre nonne e anche le nostre mamme. Insomma, si è sempre detto che è un alimento completo che previene future ‘osteoporosi‘, ma la realtà secondo i ricercatori è leggermente diversa. Se è vero che il latte contiene un’eccellente quantità di calcio oltre ad un’altra vasta gamma di elementi benefici è anche vero che durante la nostra esistenza si effettuano diete poco equilibrate con sbilanciamento di proteine e questa incongruenza porta inevitabilmente una sorta di perdita del calcio accumulato nell’organismo a discapito delle ossa. Questa tesi sembra essere confermata dallo scarso consumo di latte in quei paesi sottosviluppati dove l’alimentazione con questa preziosa bevanda è davvero limitata e la popolazione non soffre di malattie come l’osteoporosi o simili patologie, mentre nei paesi occidentali l’incidenza di queste malattie resta nonostante tutto significativa.
I ricercatori hanno appurato che questa specie di ‘sequestro’ di calcio dall’organismo umano è dato dall’assimilazione sbilanciata di proteine animali provenienti da carne e pesce. Questa teoria in ambito bio-medico è verificabile su ‘PubMed’, una delle librerie più fornite.
La dieta andrebbe quindi effettuata sempre in maniera equilibrata cercando di evitare ‘dispersioni’ inutili. Nonostante sul fronte medico questa notizia perdura, il latte vaccino non perde assolutamente credibilità e il latte ed i suoi derivati continuano ad essere gli alimenti più consumati a qualsiasi età ma per evitare inutili perdite, sarebbe preferibile condurre una vita sana e corretta con uno stile impeccabile anche per quanto riguarda l’alimentazione e la scelta del cibo, che è il primo passo per evitare patologie serie come l’osteoporosi.
IL LATTE VACCINO: FONTE INESAURIBILE DI FERMENTI LATTICI VIVI
I fermenti lattici vivi si trovano nel latte vaccino, di origine animale, e nei suoi derivati quali yogurt e formaggi. Sono elementi di basilare importanza per l’organismo umano perché aiutano fin dalla nascita al sano sviluppo di un individuo ma hanno anche la capacità di ripristinare la flora batterica, di prevenire fastidiose infezioni intestinali e di aiutare l’organismo dopo influenze o malattie in genere specialmente dopo l’assunzione di antibiotici che debilitano l’organismo. I fermenti lattici, infatti, rafforzano le difese immunitarie perché permettono al fisico umano di produrre immunoglobuline anche perché sovente non si segue una dieta equilibrata ed il ricorso ai fermenti lattici vivi è fondamentale visto che contengono ‘alcalinizzanti’. È preferibile non associare cibi troppo proteici con i fermenti lattici altrimenti perderebbero le loro virtù straordinarie e questa teoria, avvalora l’opinione degli studiosi citata precedentemente.
BRUCIA I GRASSI CON IL LATTE
Tutti gli alimenti se non assunti equilibratamente fanno ingrassare, latte vaccino compreso. È bene sapere che un bicchiere di latte contiene 130 Kcal che per una dieta di un adulto sono più che sufficienti a soddisfare il proprio fabbisogno. Il discorso non vale per i bambini che possono bere latte anche quattro volte al giorno e in tutte le sue forme ossia purè, dolci, yogurt, sformati e quant’altro. Per loro il latte è necessario per lo sviluppo e non può essere sostituito da tanti inutili piccoli pasti che contribuiscono soltanto all’obesità infantile. Una ricerca Americana che arriva dall’Università di San Diego afferma che un bicchiere di latte vaccino in più al giorno, faccia dimagrire perché secondo i ricercatori, il latte aiuta a bruciare tutti i grassi in eccesso.
Nell’alimentazione il latte vaccino è di estrema importanza poiché una dieta povera di questo elemento e dei suoi derivati porterebbe ad una riduzione della densità delle ossa, e di conseguenza ha una incredibile funzione di prevenzione. Inoltre, la mancanza completa di latte è veramente deleteria specie in determinate situazioni come la gravidanza. In questo caso, i ginecologi raccomandano alla gestante di bere più bicchieri di latte al giorno in modo da apportare calcio al feto. Lo stesso vale nella delicata fase dell’allattamento perché se la mamma beve latte vaccino, indirettamente anche il neonato viene fornito del calcio necessario al suo sviluppo.
Se temete per il vostro colesterolo un consiglio è quello di bere latte scremato o anche parzialmente scremato. La scrematura è un procedimento che diminuisce infatti la presenza di grassi all’interno del latte.
A CHI FA BENE IL LATTE VACCINO
Grazie alle sue proprietà essenziali e alla sua composizione, il latte di mucca risulta quindi un alimento completo, consigliato per la salute e l’alimentazione di tutti. Oltre al calcio e al potassio, importanti per gli infanti ma anche per gli anziani, il latte infatti è una scorta di sostanze fondamentali per la nutrizione, come vitamine e sali minerali, per cui è perfetto per chi ha uno stile di vita attivo e per chi pratica sport, perché attiva il metabolismo e rinforza il sistema immunitario, sebbene tuttavia sia povero di ferro.
Anche chi è a dieta può consumare il latte vaccino o i suoi derivati, magari preferendo i prodotti magri, con meno calorie, zucchero e acidi grassi, ma comunque ricchi di nutrienti. Chi invece è intollerante al lattosio non deve rinunciare a fare colazione con tutta la famiglia: può optare per il latte delattosato, sempre nutriente e ricco di sostanze benefiche ma facilmente digeribile. I soggetti intolleranti o sensibili possono trovare nei prodotti alimentari senza lattosio la liberazione da diversi problemi e soprattutto dal fastidio intestinale e dalla diarrea. La differenza più percepibile sta nella maggiore dolcezza del latte senza lattosio, ma ciò è dovuto semplicemente al fatto che il lattosio viene scisso nei due zuccheri che lo compongono (glucosio e galattosio) e questo addolcisce il latte. In ogni caso conviene sempre affidarsi ai consigli del medico curante per accertarsi attraversi adeguati esami l’effettiva intolleranza e studiare una strategia per riprendere in modo graduale il consumo di latte.
LE ALTERNATIVE AL LATTE VACCINO
Fortunatamente per chi è allergico al latte vaccino, ci sono numerose alternative sul mercato alimentare tutte formulate a base di latte anche se prima di scoprire quale sia la bevanda adatta, bisogna fare numerose ricerche.
Solitamente il latte vaccino viene trattato ‘termicamente’ ed in laboratorio si attua ‘l’idrolisi parziale del latte’. Quando si parla di latte trattato termicamente, si fa riferimento ad elementi sterilizzati con un calore molto forte e questa operazione viene eseguita per circa 30 minuti. Generalmente il latte viene pastorizzato: a differenza della sterilizzazione, la pastorizzazione prevede temperature più basse per un tempo ridotto. Dopo questo procedimento ne avviene un altro molto laborioso che consiste nell’ottenere ‘una parziale denaturazione delle proteine del latte vaccino. Purtroppo bisogna aggiungere che questo processo fa perdere al latte le vitamine e gli zuccheri delle caseine e sieroproteine’. Questo però è l’unico modo per poter far assumere latte alle persone che sono allergiche a questo alimento.