Giornate stressanti e uno stile di vita poco sano? Non avete tempo di prendervi cura della vostra alimentazione e del vostro benessere psico-fisico, per cui ora siete stanchi e affaticati e avete l’addome gonfio e dolorante? Quando si avverte una sensazione fastidiosa di pesantezza e di gonfiore addominale, la prima cosa da fare è rivolgersi al medico, ricercare la causa nel consumo di alcuni cibi ed escludere eventuali malattie.
L’alimentazione è fortemente correlata a questo tipo di problemi, che possono essere scatenati da diversi fattori: intolleranze alimentari (un ottimo esempio è la celiachia), tra cui le più comuni sono quella al glutine e quella al lattosio; l’ingestione di eccessive quantità di aria durante la masticazione; il consumo eccessivo di bevande gassate. Altre situazioni che comportano mutamenti ormonali quali la gravidanza o la menopausa possono causare i sintomi della pancia gonfia, il senso di disagio dopo aver mangiato e qualche disturbo gastrointestinale.
L’alimentazione gioca un ruolo essenziale in questo problema e, per questo motivo, oggi vedremo a quali cibi imputare le maggiori responsabilità di questi sintomi gastrointestinali; quindi, quali sono quelli assolutamente da evitare e quali invece sono altamente consigliati. Conoscete, ad esempio, i benefici di alcune piante officinali? Sapete come usarle e come integrarle nella vostra dieta, per poter alleviare i sintomi di un addome gonfio e di un intestino irritato? Vedremo quali sono gli altri rimedi (naturali e non) per poter limitare il fastidio e condurre una vita più leggera, libera da questi spiacevoli disturbi.
Infine, vi daremo anche qualche rimedio e qualche soluzione sostitutiva a cibi che sono importanti per il fabbisogno energetico del vostro corpo.
LATTE E LATTICINI
Quali sono le principali cause della pancia gonfia e dura? Vediamone insieme alcune, a partire dalle cause più comuni e frequenti. A tal proposito, non possiamo non iniziare da alcune comuni intolleranze: si stima, infatti, che le intolleranze alimentari interessino un adulto su cinque, una percentuale davvero impressionante se si pensa che soffre di allergie alimentari, invece, solo il 5% degli adulti. Le intolleranze sono ormai sempre più diffuse nella popolazione sopra i 18 anni e la tendenza sembra peggiorare di anno in anno.
Il gonfiore provocato da latte e latticini dipende da una intolleranza al lattosio. La diagnosi arriva a seguito di un test specifico, il Breath Test, che il medico prescrive in presenza di sintomi quali pancia gonfia, flatulenza, crampi, dolori addominali e diarrea, sintomi che potrebbero indicare anche altri problemi come la Sindrome del Colon Irritabile o il Morbo di Crohn. Il Breath test permetterà di comprendere se all’interno della propria pancia vi è una presenza di un eccessivo accumulo di idrogeno e anidride carbonica (che porta alla produzione di gas). Il nostro organismo, infatti, quando non riesce a digerire il lattosio, produce gas formati da idrogeno. Attraverso il Breath test, il dottore potrà rendersi conto, con la semplice analisi del vostro respiro, se siete intolleranti al lattosio.
Se l’organismo non riesce a metabolizzare un alimento, si crea immediatamente uno stato infiammatorio che provoca un grande stress fisico e fa accumulare chili in eccesso. In questo modo, si verifica un preoccupante rallentamento metabolico che non permette al corpo di bruciare la giusta quantità di calorie con la corretta velocità.
Inoltre, si assiste a un aumento dei processi fermentativi che rallentano considerevolmente la digestione e compromettono il benessere dell’organismo che sviluppa una resistenza a smaltire le proprie riserve. Come ogni forma d’infiammazione, anche quella provocata dall’intolleranza al lattosio comporta la fastidiosa ritenzione idrica.
L’intolleranza al lattosio è una delle patologie più diffuse, interessa tutte le fasce d’età e cresce con il passare degli anni. Nella popolazione adulta, circa il 40% soffre di disturbi all’apparato digerente legati a questa intolleranza alimentare. Si tratta di un problema generato da una grave carenza o dall’assenza dell’enzima lattasi, che serve per scindere il lattosio, lo zucchero del latte, e per consentirne la digestione.
Le intolleranze non sono tutte uguali e, nel caso di un’intolleranza lieve, sarà sufficiente dosare gli alimenti per evitare l’aumento di peso e il gonfiore. Infatti, spesso le intolleranze al lattosio derivano proprio da un consumo eccessivo di alcuni alimenti, quali i prodotti caseari. Pertanto, nei casi meno gravi, basterà limitarne l’uso attraverso una dieta che permetta all’organismo di stare un po’ a riposo.
I disturbi intestinali provocati dall’intolleranza al lattosio determinano uno stato infiammatorio dell’intestino che, con il passare del tempo conduce ad un’alterazione della flora batterica. Quindi, astenersi per un periodo dal consumo di formaggi e latticini è la soluzione migliore per chiunque voglia perdere peso e sgonfiarsi. Limitare il consumo non significa eliminare per sempre dalla propria dieta l’assunzione di prodotti caseari. Per esempio, i formaggi stagionati contengono una percentuale molto bassa di lattosio, perché proprio attraverso la stagionatura perdono questo zucchero del latte. Sarà quindi possibile assumere questi particolari formaggi senza problemi.
Un’altra strategia vincente è introdurre le bevande vegetali fra le abitudini alimentari. Questi alimenti sono ottenuti da cereali, da legumi come la soia, dai frutti come il cocco e dai semi oleosi come le mandorle e le nocciole. Dal punto di vista nutrizionale, il latte vegetale più simile al latte vaccino è quello di soia, molto ricco di proteine. Il latte di soia si può bere a colazione con l’aggiunta di cereali integrali ricchi di fibre o come fresco spuntino pomeridiano, magari frullato insieme a un frutto.
Anche il latte ottenuto dai semi oleosi è una buona alternativa al latte vaccino. Infatti, sebbene abbia un apporto calorico maggiore, fornisce grassi buoni che favoriscono anche la perdita di peso. Allora ecco tutte le varietà di bevande vegetali:
- il latte di mandorle è una bevanda molto gustosa, rinfrescante e apporta benefici all’intestino, al sangue e al cervello. Ricco di sali minerali come magnesio, potassio, ferro e vitamina E, è molti indicato sia per gli adulti sia per i bambini perché garantisce un apporto calorico elevato. In cucina si usa anche per la realizzazione di ricette di dolci o per preparare gustosi cocktail;
- il latte di avena è ricco di fibre, proteine e carboidrati, antiossidanti e vitamina E, e contiene acidi grassi essenziali che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue. A colazione è perfetto per preparare un buon porridge vegano, che può essere arricchito con frutta fresca di stagione;
- il latte di miglio è il più digeribile latte vegetali. Ricco di proteine e vitamine, è anche povero di grassi e di colesterolo. Non è di semplice reperimento, ma può essere facilmente prodotto in casa a partire dal miglio essiccato;
- il latte di riso, senza glutine, è ricco di fibre, minerali e vitamine del gruppo A, B e D, ha un sapore molto dolce ed è piacevole da bere anche da solo. Il latte di riso non necessita di zuccheri da aggiungere con il caffè, poiché è già molto saporito di base. Si presta inoltre molto bene alla preparazione di dolci, specie quando è necessario evitare prodotti contenenti glutine e lattosio.
Se siete intolleranti, noterete che il gonfiore e il fastidio si accentuano alla fine o durante il pasto. In questo caso, a seguito di una diagnosi specifica e in base alla gravità della vostra intolleranza, sarete costretti ad eliminare o a ridurre drasticamente dalla vostra dieta:
- Latte vaccino
- Latte ovino
- Latticini freschi
- Gelati
- Panna
- Burro
- Margarina
- Ricotta
- Yogurt.
Un discorso a parte va fatto per i formaggi stagionati come il grana, il parmigiano, l’asiago, la caciotta e la fontina, che contengono bassissime quantità di lattosio e possono essere mangiati senza rischi. Tuttavia, nella prima fase di depurazione, è bene limitarne molto il consumo. Durante la fase di eliminazione dei prodotti caseari, potrete avvalervi delle immense proprietà delle verdure. Le cime di rapa, infatti, sono ricchissime di sali minerali come calcio, ferro e fosforo, di vitamine A, C e B2 e di antiossidanti.
Prestate molta attenzione anche ad altri alimenti che spesso vengono addizionati con il lattosio e controllate sempre in maniera molto accurata le etichette alimentari che indicano la composizione del prodotto. Un esempio sono gli insaccati come il prosciutto cotto, che per mantenersi più a lungo ricevono additivi come il latte per una maggiore conservazione.
Se conducete uno stile di vita sedentario, è bene che cominciate a introdurre tra le sane abitudini anche quella di praticare qualche ora di fitness a settimana perché, oltre ai cibi da evitare, il gonfiore e il senso di pesantezza possono essere combattuti con una giusta ed equilibrata attività fisica, sempre presente anche tra i consigli del medico in quanto è in grado di apportare benefici sia al corpo che alla mente. Un esercizio molto utile per rilassare i muscoli della pancia è quello di sdraiarsi con la schiena a terra, portare le gambe al petto, e restare in questa posizione per qualche minuto. I muscoli di una pancia stressata vi ringrazieranno.
CIBI CHE GONFIANO LA PANCIA E CIBI CONSIGLIATI
Quali altri alimenti generano sensazione di gonfiore e i vari sintomi della pancia dura e gonfia?
Non sono solo i latticini a provocare il gonfiore addominale. Infatti, altri cibi come la carne rossa, le bevande gassate, il caffè, gli zuccheri, le caramelle, le gomme da masticare, i cibi troppo ricchi di fibre e i cibi fritti, possono risultare infiammatori o fermentativi ed è dunque consigliabile limitarne il consumo durante i pasti. Le bevande gassate, inoltre, sono uno dei principali responsabili del gonfiore della pancia.
Oltre a effettuare una costante attività fisica (anche lo yoga andrà benissimo), è importante fare attenzione alle abitudini alimentari in modo da garantire come risultato una pancia piatta e tonica, soprattutto se alla base di questi disturbi vi è un’alimentazione disordinata e ricca anche di carboidrati, pasta e pane, ovvero alimenti ad alto carico glicemico che causano anche fermentazione intestinale, provocano gas intestinale e contribuiscono al gonfiore. Anche una semplice camminata a passo svelto ogni giorno vi aiuterà a sgonfiare la vostra pancia. Il corpo muovendosi si attiverà maggiormente, rimettendo in azione anche il metabolismo sopito.
La fermentazione dei cibi causa la formazione di gas a livello intestinale, provocando meteorismo, spasmi, pancia gonfia, diarrea alternata a stipsi e tensione addominale. Eliminando o riducendo al minimo la loro assunzione, è possibile sgonfiare la pancia anche nell’arco di soli 30 giorni. Tuttavia, per mantenere i risultati ottenuti, questo regime alimentare deve essere seguito costantemente. Se non si interviene subito, infatti, è possibile che i disturbi provochino uno stato infiammatorio cronico e si trasformino in problemi più gravi e persistenti come la colite.
Se desiderate un addome piatto e uno stato di salute ottimale, sarà necessario limitare il consumo di pane e pasta, grissini, crackers e preferire la farina integrale alle farine più raffinate. Va da sé che anche i prodotti lievitati da forno, i biscotti e i dolci dovranno subire una drastica riduzione. Anche i cereali possono provocare gonfiore, soprattutto quelli contenenti glutine come il grano, l’orzo, e il kamut. Eliminate dalla dieta anche frumento e segale, troppo ricchi di fibre.
Se il vostro obiettivo è sgonfiare l’addome, i legumi sono tra gli alimenti che per primi dovranno scomparire dalla vostra tavola, almeno all’inizio. Fagioli, soia, fave, ceci e lenticchie dovranno essere consumati in maniera molto limitata insieme a anche a una lunga lista di verdure. Al bando quindi i broccoli, i cavolfiori, i cavoli, la verza, i crauti, la zucca, il radicchio, ma anche carciofi e asparagi, i fagiolini, le taccole, i piselli, i finocchi, il porro, le cipolle, lo scalogno, l’aglio e i funghi. Se dovete scegliere, optate sempre insalate ricche a foglia verde, carote, sedano e ogni tanto anche qualche pomodoro.
Oltre a verdure e legumi, ci sono anche alcuni frutti che provocano una eccessiva fermentazione e un gonfiore addominale immediato. Stiamo parlando di pesche, albicocche, prugne, susine, nespole, ciliegie, more, anguria, fichi, cachi, mele e pere. Anche tra i frutti esotici bisogna fare un’accurata selezione: dovrete, infatti, limitare al massimo il consumo di avocado, mango, papaia, litchi e datteri. Spesso, anche la frutta disidratata e la frutta sciroppata provocano gonfiore, quindi evitate anche noci e pistacchi.
Bisogna però precisare che tutti gli alimenti elencati fino a questo punto (legumi, verdure e frutta) sono molto importanti a livello nutrizionale e una totale sospensione della loro presenza nel vostro regime alimentare potrebbe comportare carenze vitaminiche o di altri micronutrienti essenziali. Provate a privarvene solo per un periodo di tempo limitato oppure semplicemente a ridurre il loro consumo, mangiandone quantità ridotte.
E tra i dolci? Anche i dolcificanti sono tra gli alimenti chiamati in causa. Evitate lo zucchero semolato e lo zucchero di canna e rinunciate anche a fruttosio, sciroppo di mais e tutti i dolcificanti artificiali. Sì, invece, ma sempre in modeste quantità, allo sciroppo d’acero e al glucosio e al saccarosio. Quest’ultimi, tuttavia, sono dei polioli, ovvero dei composti chimici che contengono più gruppi ossidrilici, e sono usati come dolcificanti in sostituzione dello zucchero grazie al loro basso valore glicemico e al minor indice glicemico, ma hanno anche proprietà osmotiche per l’intestino tale da avere effetti lassativi e irritanti.
Anche tra le bevande dovrete fare un’accurata selezione. Vietati i succhi di frutta dolcificati, le bibite gassate, il caffè d’orzo, la birra, i vini dolci e i superalcolici (anche quelli digestivi). Se invece l’occasione lo richiede, preferite i cocktail analcolici! L’importante sarà bere abbondante acqua ogni giorno per reintegrare i liquidi persi in caso di diarrea. Evitate anche l’acqua frizzante perché, nonostante l’iniziale sollievo e la sensazione di dissetarvi, aumenterà esponenzialmente il gonfiore nella vostra pancia.
Dopo questa lunga lista di alimenti da mettere al bando se si vuole raggiungere una perfetta forma fisica che contempli anche una pancia piatta e tonica, ecco una serie di alimenti che, al contrario, vi aiuteranno a raggiungere l’obiettivo e che potete inserire tranquillamente nei vostri menu.
- I cibi ricchi di proteine come le carni bianche, il pesce magro e le uova vanno bene per garantire i nutrienti più importanti. Come anticipato nel paragrafo precedente, anche i formaggi molto stagionati non provocano gonfiore grazie al loro bassissimo e in molti casi inesistente contenuto di lattosio. Via libera anche al tofu e ai cereali naturalmente privi di glutine. Potrete dunque preparare ricchi e sostanziosi piatti con riso, mais, grano saraceno, miglio, quinoa e amaranto.
- Adatti alla vostra dieta sono anche il farro e soprattutto l’avena che, con il suo potere detossinante, facilita il transito intestinale grazie al contenuto di pectina e fibre solubili. Realizzare un’ottima minestra a base di farro e avena sarà un toccasana per la vostra pancia, oltre che per il vostro palato.
- Potrete mangiare tranquillamente le patate, che curano lo stomaco, e a colazione o per uno spuntino pomeridiano scegliete tra banane, melone, ananas, kiwi, uva e tutti gli agrumi quali arancia, pompelmo, mandarino, mandarancio, limone e lime.
- Tra la frutta da privilegiare troviamo il kiwi, la banana, i frutti di bosco, in particolare mirtilli e fragole, e gli agrumi come le arance e soprattutto il pompelmo e il limone, in cui sono contenuti enzimi che hanno la capacità di sgonfiare la pancia e aiutare la digestione.
I vostri contorni si potranno arricchire di zucchine, carote, sedano, cetrioli, lattuga, rapa, rapanelli, melanzane, peperoni, olive e pomodori. Sì anche alla verdura come spinaci, cardi e cicoria. Una soluzione ideale è creare delle verdure cotte a vapore, da condire con un po’ di olio evo a crudo. Accompagnate questo piatto con del pollo al vapore o alla griglia e avrete un bel piatto salutare. Per insaporire i piatti, privilegiate le spezie e le erbe aromatiche, insieme all’olio extravergine d’oliva a crudo.
Va da sé che ogni regime alimentare dovrà essere sempre preparato da uno specialista. Affidatevi quindi a un nutrizionista per richiedere una dieta mirata ed evitate le diete fai da te perché se l’obiettivo è quello di ridurre il gonfiore addominale, sarà necessario anche assicurarsi tutti i nutrenti di cui un organismo ha bisogno per una corretta alimentazione che risulti sana ed equilibrata e atta a rinforzare il vostro sistema immunitario.
In particolare, per trattare i disturbi della sindrome del colon irritabile si ricorre alla dieta fodmap, un regime alimentare povero di cibi che fermentano da seguire per circa due mesi per poi reintegrare in maniera graduale gli alimenti di ogni gruppo. L’acronimo fodmap fa riferimento agli oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, sostanze ricche di zuccheri molto difficili da digerire e ciò causa la loro sovra-fermentazione i disturbi conseguenti.
I LIEVITI
La flora batterica intestinale ha un ruolo cruciale per la salute del nostro organismo e incide anche sul gonfiore addominale, sulla cattiva digestione e sull’aumento di peso.
Oltre alle intolleranze alimentari, il gonfiore, la stitichezza e la cattiva digestione sono problemi che possono essere collegati all’assunzione dei lieviti. Infatti, in caso di lievitazione incompleta o troppo rapida o, spesso, per la presenza di additivi che possono provocare allergie e infezioni, si scatenano i problemi legati al gonfiore addominale e al mal di stomaco.
Non è infatti un caso che ci si senta appesantiti dopo aver passato la serata in una cena a base di pizza e birra con amici. Nonostante la birra sia l’alimento più gettonato con la pizza, in realtà è anche un abbinamento nocivo: entrambi gli alimenti sono a base di lieviti, che se non hanno avuto un normale iter di fermentazione, proseguiranno il procedimento proprio all’interno della vostra pancia. In quel caso, la bella cena tra amici e la classica combinazione di birra e pizza si tramuterà in una nottata insonne e di dolore addominale.
Nel caso in cui il gonfiore sia provocato dai lieviti, gli alimenti coinvolti sono il pane, le focacce e diversi prodotti da forno. Tuttavia, se avete la certezza che questi prodotti siano realizzati con pasta madre avrete la certezza di consumare un alimento che non irrita l’intestino, che evita il gonfiore e limita l’assimilazione dei carboidrati.
LE ERBE CONTRO IL GONFIORE ADDOMINALE
Quali sono invece le cure e i rimedi per eliminare i disturbi e i dolori addominali? Esistono rimedi naturali per combattere il reflusso gastroesofageo? Sì, allora vediamo insieme quelli più importanti.
Oltre a seguire uno stile di vita equilibrato costituito da una sana e corretta alimentazione e a una costante attività sportiva che comprende anche lo yoga, ci sono altri rimedi per ottenere una pancia piatta ed evitare i fastidiosi disturbi legati al gonfiore addominale e del ventre dolorante.
Esistono erbe molto efficaci, definite carminative, che hanno un elevato potere sgonfiante perché riescono a ridurre la presenza di gas nella pancia e aiutano a produrre meno aria, evitando l’innescarsi di processi fermentativi. Queste erbe sono rientrano anche tra gli ingredienti maggiormente usati in cucina.
Si tratta di erbe di cui non si deve fare troppa incetta, perché se da un lato fanno bene dall’altro possono causare dei disturbi importanti nella flora intestinale. In alcuni negozi, anche supermercati, vengono vendute in formato di integratori alimentari, che hanno lo stesso potere dei lassativi; pertanto, se ne consiglia un utilizzo moderato e sotto prescrizione del medico.
Molto adatti a ridurre il gonfiore addominale sono l’anice, il cumino, il finocchio e la menta. Queste erbe si trovano facilmente anche in comode capsule che possono essere assunte durante la giornata. In erboristeria, inoltre, le troverete in preparati per tisane che potrete far bollire per qualche minuto e sorseggiare comodamente quando e dove volete.
Oltre al cibo, è risaputo che il gonfiore addominale, come pure altri sintomi come la cefalea e il respiro corto, possono essere provocati dall’ansia. In questo caso, sarà indicata una tisana a base di melissa, fiori di arancio, di lavanda o una tisana di zenzero. Se avete modo di acquistare anche dell’olio essenziale di lavanda, in quel caso cospargetene qualche goccia all’interno della vostra vasca e concedetevi un bel bagno. Oppure posizionate qualche goccia di lavanda sull’addome e massaggiatelo.
Anche la camomilla matricaria è molto utile in caso gonfiori, nausea, crampi addominali e spasmi gastrici. Infatti, riesce a drenare l’intestino, ne favorisce la corretta motilità e contrasta l’infiammazione delle mucose.
Un’altra tisana adatta a combattere il gonfiore addominale è a base di semi di finocchio, menta e mirtillo. Il finocchio, come già anticipato, è un valido antifermentativo, la menta favorisce la digestione e il mirtillo ha un’azione antibatterica.
Queste tisane sono indicate dopo il pasto, sia all’ora di pranzo che dopo cena. Vi basterà versare in una tazza la giusta quantità di acqua bollente e lasciare in infusione 1 cucchiaio delle tre erbe miscelate insieme per circa 5-7 minuti. Se vi piacciono le tisane dal gusto dolce, potrete dolcificare la vostra con 1 cucchiaino di sciroppo d’acero o con la stessa quantità di miele d’acacia.
Un altro consiglio valido per mantenere un addome piatto e per purificare l’organismo è bere molta acqua lontano dai pasti. Assumere troppa acqua durante i pasti a pranzo o a cena, infatti, comporta e aumenta una diluizione eccessiva dei succhi gastrici che prolunga la digestione e crea gonfiore. Dunque, cercate di bere almeno 1,5 l di acqua al giorno per eliminare le tossine. Se volete ottenere un effetto detox, cominciate con il bere, prima della colazione, un bicchiere di acqua tiepida con il succo filtrato di ½ limone. Potrete aggiungere al bicchiere di acqua tiepida e limone, anche un po’ di zenzero, magari grattugiando direttamente la radice nel bicchiere, oppure un pizzico di bicarbonato di sodio.
Buono anche da gustare a metà pomeriggio, un succo con effetti particolarmente drenanti si prepara con pompelmo rosa, limone e lime. Per aggiungere ancora più efficacia all’attività depurativa del succo, potrete aggiungere anche 1 kiwi e preparare un gustoso frullato. Diluito con poca acqua minerale naturale, può essere addolcito con 1 cucchiaino di succo di mela.
ALTRI RIMEDI
Un altro rimedio per combattere il gonfiore addominale è l’inulina, una fibra che stimola la crescita di alcuni batteri intestinali buoni già presenti nell’organismo. Fortunatamente, è possibile trovare l’inulina in natura: è infatti molto presente in alcune verdure e negli ortaggi, ma si può anche prendere sotto forma di integratore.
L’inulina, che fa parte dei carboidrati, è uno zucchero composto da lunghe catene di fruttosio e aiuta a smaltire le calorie. Presente soprattutto nei cibi vegetali e in particolar modo nelle radici e nei tuberi, l’inulina è contenuta anche nelle insalate e soprattutto nel radicchio. Se siete amanti delle verdure quindi non fatevi mai mancare in tavola un buon piatto di insalata. Inoltre l’insalata è ottima perché contiene al suo interno molta acqua, ideale per rendere morbide le feci e aiutarvi nella normale regolarità intestinale.
Il nostro intestino è popolato anche da batteri brucia grassi che appartengono al gruppo dei Bacteriodes e aiutano l’organismo a perdere peso in maniera efficace e veloce. Si tratta infatti di batteri che si nutrono di fibre e, in particolare, di inulina e che accelerano il metabolismo permettendo di bruciare più grassi e calorie.
Se non siete amanti di frutta e verdura potrete facilmente assumere inulina attraverso comode capsule che si trovano in erboristeria o in farmacia. L’inulina che trovate in commercio vene generalmente estratta dalle radici di cicoria e non ha nessun tipo di controindicazione. Per coadiuvare l’azione dell’inulina potete assumere anche i fermenti lattici, scegliendo quelli che contengono ceppi di lactobacilli e bifidobatteri in grandi quantità. In genere, queste capsule si assumono una volta al giorno, a stomaco vuoto, e il momento ideale è sicuramente al mattino prima della colazione.
Un altro metodo per contrastare i disturbi dell’intestino è l’uso dell’olio extravergine d’oliva di alta qualità. Inserito tra gli ingredienti dei vostri piatti, usato a crudo su verdure, carne, pesce o insalate, può anche essere consumato a digiuno la mattina: prendetene 1 cucchiaio al giorno prima di fare colazione. Del resto, tra le usanze consolidate nei bambini di una volta vi era l’assunzione dell’olio di ricino al mattino non appena svegli. Adesso questa usanza è stata superata e l’olio di ricino viene adoperato soprattutto in ambito cosmetico per infoltire ciglia e sopracciglia.
Direttamente collegata all’alimentazione, un’altra soluzione per prevenire il gonfiore o bruciore addominale è il modo di masticare. Si sa, la prima digestione avviene in bocca, dunque la maniera scorretta di masticare potrebbe essere una delle cause principali del vostro gonfiore. Per assicurarvi una corretta predigestione del cibo ed evitare eventuali dolori addominali, flatulenza o meteorismo intestinale, vi consigliamo di masticare senza fretta dalle venti alle quaranta volte per boccone. In questa maniera, la lunga masticazione aumenterà anche il senso di sazietà che, inevitabilmente, inciderà positivamente sul mantenimento del giusto peso.
Cercate quindi di mangiare lentamente, con gusto e masticando a fondo: in questo modo lo stomaco si affaticherà molto meno. La lenta masticazione provoca la produzione di saliva che permette di digerire il cibo e visto che una delle cause del gonfiore addominale è l’ingestione di aria, masticando piano eviterete anche questo problema.
Legato al problema della masticazione è l’assunzione di troppa aria nella pancia mentre si mangia. Aprendo la bocca in maniera errata verrà ingerita una grande quantità di aria che finirà nella vostra pancia creandovi il gonfiore. Altre cause della stessa entità sono il masticare chewing-gum o fumare sigarette. Per tanto eliminate queste cattive abitudini che non fanno bene alla vostra salute.
Tra i rimedi per combattere il gonfiore addominale o come sistema di prevenzione c’è anche il carbone, un preparato ottenuto dalla distillazione secca di alcuni vegetali. Il carbone, composto per lo più da betulla e tiglio, tra le sue funzionalità, riesce ad assorbire i gas intestinali, garantisce una elevata idratazione e favorisce lo smaltimento delle tossine. Potete assumere fino a 4 compresse di carbone vegetale al giorno, subito dopo i pasti: vi accorgerete della immediata espulsione dell’aria in eccesso. Tuttavia, è fortemente sconsigliato assumere il carbone vegetale se si stanno seguendo terapie farmacologiche perché i suoi principi attivi ne inibirebbero l’assorbimento da parte dell’organismo. Chiedete quindi prima consiglio al vostro medico di fiducia.
Oltre all’attività sportiva e al fitness, vi consigliamo di ricorrere sempre a una breve passeggiata subito dopo i pasti, la quale favorisce distensione e rilassamento. Vi basteranno circa 20 minuti di camminata per ridurre drasticamente il rischio di gonfiore addominale, riducendo anche i grassi accumulati. Tra gli sport più indicati si sottolinea l’importanza dello yoga o del pilates. Entrambe discipline che richiedono meditazione e che conducono il corpo a un benessere psicofisico.
Infine, il gonfiore addominale può essere il segnale di un’alterazione della flora intestinale che ha perso le sue naturali difese, ovvero i probiotici, dei microrganismi naturalmente presenti nel nostro corpo che hanno la capacità di resistere all’acido gastrico e che possono modulare l’equilibrio della flora batterica intestinale e di conseguenza potenziarne le difese immunitarie.
È quindi importante mantenere un buon equilibrio intestinale acquisendo la sana abitudine di consumare in modo regolare uno yogurt al giorno.